mercoledì 29 agosto 2012

IL PIANO REGOLATORE INFIAMMA IL CLIMA POLITICO ATRIANO


Un iter travagliato che, alla fine, ha comunque portato ad un risultato. Ed ecco che, in una calda giornata di agosto, il consiglio comunale di Atri ha approvato, non senza difficoltà, tre nuovi strumenti urbanistici, come il piano regolatore, quello delcentro storico e quello agricolo.
Una questione che di certo non ha lasciato indifferenti gli interlocutori politici, che oggi tornano sull’argomento a partire dal gruppo consigliare dell’Udc ducale.
“In primo luogo” si legge nella nota “il nuovo Piano Regolatore si basa su dati statistici risalenti ad oltre un decennio fa, ancor prima che fosse approvato il piano realizzato dall'allora amministrazione Basilico, mostrando quindi la sua anacronisticità e il suo pressappochismo. Il piano del centro storico limita, da un lato, ogni sorta di modifica e, dall'altro, con lo strumento della scheda progetto, consente ai soli titolari dei plessi così individuati margini di manovra altrimenti impensabili. Le norme concernenti l'edificabilità delle zone agricole, infine, presentano parametri fuori luogo e per l'estensione delle proprietà e per le caratteristiche dei terreni, tanto che di fatto la questione riguarderà solo pochi doviziosi possidenti. Nulla, infine, circa lo sviluppo delle aree a vocazione artigianale, industriale, commerciale e ricetti zia”.
L’Udc di Atri si dice, dunque, contrario ai provvedimenti adottati e annuncia che, nei prossimi mesi, lavorerà “ancora più dettagliatamente allo studio dei piani, già a partire dalla fase delle osservazioni”. Ricorda, inoltre, che questa amministrazione è riuscita a racimolare i voti utili all'approvazione solo in seconda convocazione, attraverso le dichiarazioni di compatibilità di un consigliere ed un assessore, che fino a dieci giorni prima, sempre in consiglio comunale, si erano, invece, dichiarati incompatibili”.
Un grido di dissenso si alza anche dai banchi della maggioranza. A chiedere un maggiore confronto e coinvolgimento di tutti sui piani urbanistici sono i consiglieriAngela De Lauretis e Maurizio Di Quirico.
“Nessuno ha mai preteso di imporre nulla” dichiarano “ma è stata soltanto richiesta la partecipazione, il dibattito democratico alle scelte concrete; chi ha negato questo oggi vuole far passare questa richiesta come imposizione: nulla di più falso.

Il tema della pianificazione” aggiunge De Lauretis “necessita di un dibattito e di un percorso dialettico continuo, non a spot, che segua passo dopo passo il processo di costruzione delle linee di sviluppo futuro. Questo è ciò che ho chiesto e manifestato ripetutamente anche al partito. Non è stato concesso nessuno spazio e le riflessioni che ho immaginato, e che avrei desiderato esprimere all’interno della maggioranza, hanno trovato manifestazione soltanto nell’unico spazio deputato istituzionalmente al dibattito circa i temi di interesse collettivo, l’Assise Comunale. Ho posto delle riflessioni sui temi che, secondo me, andavano affrontati all’interno della maggioranza, con meticolosa attenzione e non con tempi affrettati. Le tante incompatibilità, alcune delle quali trasformatesi in compatibilità ‘dell’ultimo minuto’ nel Consiglio del 24 agosto, sono il segnale che altri consiglieri hanno avuto perplessità sui nuovi strumenti urbanistici. Ma proprio nessuno si è accorto della presenza del Consigliere Maurizio Di Quirico che ha espresso il suo pensiero contrario all’adozione dei Piani?”

Quest’ultimo, indipendente nel gruppo di maggioranza, tiene a ribadire anzitutto che condivide la richiesta di confronto, che è stato presente in aula fino a quando l’ora tarda non lo ha costretto ad abbandonare e non prima di esprimere il suo parere negativo ai Piani.
E sulla questione interviene anche l’Italia dei Valori della cittadina ducale che, con il solito stile pungente e provocatorio, dichiara, in una nota, che “se la qualità di un’amministrazione fosse valutata dalla tenacia e dall’impegno profuso nel raggiungimento dei propri obiettivi, la nostra si troverebbe in buona posizione. Se però si prendessero in considerazione altri elementi, quali l’opportunità, l’utilità, l’economicità, la fattibilità e la percorribilità di alcune procedure, allora non potremmo non ritenere la nostra amministrazione comunale dedita all’improvvisazione”.
Il partito dipietrista evidenzia “la testarda volontà di portare all’approvazione in tempi così brevi, e a distanza di poco più di otto anni dall’adozione dell’ultimo piano urbanistico, un nuovo strumento che , sul piano tecnico-programmatico non produce alcuno stravolgimento e che si limita al mero spostamento di aree, senza una ben chiara progettualità per il futuro di Atri. Dov’è finito poi il fatidico e ultra decantato consumo zero del territorio? E la fase di concertazione? Come si spiegano poi le innumerevoli aree di nuovo inserimento? Possiamo chiederci se i cittadini siano contenti di dover sborsare diverse centinaia di migliaia di euro per un atto tanto inutile e che l’ufficio tecnico comunale avrebbe potuto e dovuto realizzare a costo zero? Ed allora perché tanta fretta? Perchè la ricerca imperterrita di un numero legale che non voleva proprio arrivare?”
A questo proposito, viene fuori l’ironia, quella pungente. E l’Idv chiama in causa San Paolo, folgorato sulla via di Damasco. “Un’orda di consiglieri si ritrova miracolata e d’improvviso compatibile con l’importante ruolo. Persino dagli scranni dell’opposizione qualcuno viene colto da tale conversione ed ecco che il Comune torna a traboccare di una ventata di nuova e immacolata compatibilità. Come spiegarsi tale comportamento? Comunque, il dado è tratto, i piani urbanistici sUn iter travagliato che, alla fine, ha comunque portato ad un risultato. Ed ecco che, in una calda giornata di agosto, il consiglio comunale di Atri ha approvato, non senza difficoltà, tre nuovi strumenti urbanistici, come il piano regolatore, quello delcentro storico e quello agricolo.
Una questione che di certo non ha lasciato indifferenti gli interlocutori politici, che oggi tornano sull’argomento a partire dal gruppo consigliare dell’Udc ducale.
“In primo luogo” si legge nella nota “il nuovo Piano Regolatore si basa su dati statistici risalenti ad oltre un decennio fa, ancor prima che fosse approvato il piano realizzato dall'allora amministrazione Basilico, mostrando quindi la sua anacronisticità e il suo pressappochismo. Il piano del centro storico limita, da un lato, ogni sorta di modifica e, dall'altro, con lo strumento della scheda progetto, consente ai soli titolari dei plessi così individuati margini di manovra altrimenti impensabili. Le norme concernenti l'edificabilità delle zone agricole, infine, presentano parametri fuori luogo e per l'estensione delle proprietà e per le caratteristiche dei terreni, tanto che di fatto la questione riguarderà solo pochi doviziosi possidenti. Nulla, infine, circa lo sviluppo delle aree a vocazione artigianale, industriale, commerciale e ricetti zia”.
L’Udc di Atri si dice, dunque, contrario ai provvedimenti adottati e annuncia che, nei prossimi mesi, lavorerà “ancora più dettagliatamente allo studio dei piani, già a partire dalla fase delle osservazioni”. Ricorda, inoltre, che questa amministrazione è riuscita a racimolare i voti utili all'approvazione solo in seconda convocazione, attraverso le dichiarazioni di compatibilità di un consigliere ed un assessore, che fino a dieci giorni prima, sempre in consiglio comunale, si erano, invece, dichiarati incompatibili”.
Un grido di dissenso si alza anche dai banchi della maggioranza. A chiedere un maggiore confronto e coinvolgimento di tutti sui piani urbanistici sono i consiglieriAngela De Lauretis e Maurizio Di Quirico.
“Nessuno ha mai preteso di imporre nulla” dichiarano “ma è stata soltanto richiesta la partecipazione, il dibattito democratico alle scelte concrete; chi ha negato questo oggi vuole far passare questa richiesta come imposizione: nulla di più falso.

Il tema della pianificazione” aggiunge De Lauretis “necessita di un dibattito e di un percorso dialettico continuo, non a spot, che segua passo dopo passo il processo di costruzione delle linee di sviluppo futuro. Questo è ciò che ho chiesto e manifestato ripetutamente anche al partito. Non è stato concesso nessuno spazio e le riflessioni che ho immaginato, e che avrei desiderato esprimere all’interno della maggioranza, hanno trovato manifestazione soltanto nell’unico spazio deputato istituzionalmente al dibattito circa i temi di interesse collettivo, l’Assise Comunale. Ho posto delle riflessioni sui temi che, secondo me, andavano affrontati all’interno della maggioranza, con meticolosa attenzione e non con tempi affrettati. Le tante incompatibilità, alcune delle quali trasformatesi in compatibilità ‘dell’ultimo minuto’ nel Consiglio del 24 agosto, sono il segnale che altri consiglieri hanno avuto perplessità sui nuovi strumenti urbanistici. Ma proprio nessuno si è accorto della presenza del Consigliere Maurizio Di Quirico che ha espresso il suo pensiero contrario all’adozione dei Piani?”

Quest’ultimo, indipendente nel gruppo di maggioranza, tiene a ribadire anzitutto che condivide la richiesta di confronto, che è stato presente in aula fino a quando l’ora tarda non lo ha costretto ad abbandonare e non prima di esprimere il suo parere negativo ai Piani.
E sulla questione interviene anche l’Italia dei Valori della cittadina ducale che, con il solito stile pungente e provocatorio, dichiara, in una nota, che “se la qualità di un’amministrazione fosse valutata dalla tenacia e dall’impegno profuso nel raggiungimento dei propri obiettivi, la nostra si troverebbe in buona posizione. Se però si prendessero in considerazione altri elementi, quali l’opportunità, l’utilità, l’economicità, la fattibilità e la percorribilità di alcune procedure, allora non potremmo non ritenere la nostra amministrazione comunale dedita all’improvvisazione”.
Il partito dipietrista evidenzia “la testarda volontà di portare all’approvazione in tempi così brevi, e a distanza di poco più di otto anni dall’adozione dell’ultimo piano urbanistico, un nuovo strumento che , sul piano tecnico-programmatico non produce alcuno stravolgimento e che si limita al mero spostamento di aree, senza una ben chiara progettualità per il futuro di Atri. Dov’è finito poi il fatidico e ultra decantato consumo zero del territorio? E la fase di concertazione? Come si spiegano poi le innumerevoli aree di nuovo inserimento? Possiamo chiederci se i cittadini siano contenti di dover sborsare diverse centinaia di migliaia di euro per un atto tanto inutile e che l’ufficio tecnico comunale avrebbe potuto e dovuto realizzare a costo zero? Ed allora perché tanta fretta? Perchè la ricerca imperterrita di un numero legale che non voleva proprio arrivare?”
A questo proposito, viene fuori l’ironia, quella pungente. E l’Idv chiama in causa San Paolo, folgorato sulla via di Damasco. “Un’orda di consiglieri si ritrova miracolata e d’improvviso compatibile con l’importante ruolo. Persino dagli scranni dell’opposizione qualcuno viene colto da tale conversione ed ecco che il Comune torna a traboccare di una ventata di nuova e immacolata compatibilità. Come spiegarsi tale comportamento? Comunque, il dado è tratto, i piani urbanistici sono stati adottati per le successive osservazioni. Non possiamo affermarlo con certezza, ma dubitiamo che porteranno benessere e sviluppo alla collettività. Sappiamo invece con certezza che tale amministrazione dovrebbe riflettere sulla propria legittimità politica a governare la nostra città. Consiglieri ed ex assessori hanno esternato la loro insofferenza. Solo l’opportunismo politico è riuscito a stento a trattenerne qualche consigliere, garantendo di fatto una mera maggioranza numerica. Ma è ovvio che l’armonia è sparita da un pezzo e le strade sono ormai divise”. Infine, un accenno alla questione economica. “In una situazione di così grave crisi” si legge ancora nella nota dell’Idv “non si possono imporre alla cittadinanza sacrifici derivanti da scelte inopportune infruttifere e arbitrarie. Basti pensare al festival del reportage, al piano strategico, ai piani urbanistici, costati con stima per difetto, oltre un milione di euro. Grazie di cuore a tutta la maggioranza e arrivederci al prossimo mutuo”.
Sono stati adottati per le successive osservazioni. Non possiamo affermarlo con certezza, ma dubitiamo che porteranno benessere e sviluppo alla collettività. Sappiamo invece con certezza che tale amministrazione dovrebbe riflettere sulla propria legittimità politica a governare la nostra città. Consiglieri ed ex assessori hanno esternato la loro insofferenza. Solo l’opportunismo politico è riuscito a stento a trattenerne qualche consigliere, garantendo di fatto una mera maggioranza numerica. Ma è ovvio che l’armonia è sparita da un pezzo e le strade sono ormai divise”. Infine, un accenno alla questione economica. “In una situazione di così grave crisi” si legge ancora nella nota dell’Idv “non si possono imporre alla cittadinanza sacrifici derivanti da scelte inopportune infruttifere e arbitrarie. Basti pensare al festival del reportage, al piano strategico, ai piani urbanistici, costati con stima per difetto, oltre un milione di euro. Grazie di cuore a tutta la maggioranza e arrivederci al prossimo mutuo”.

(FONTE: www.cityrumors.it)

domenica 26 agosto 2012

STILATI I CALENDARI DI ECCELLENZA E PROMOZIONE. L'HATRIA (PROMOZIONE GIRONE A) ESORDIRA' IN CASA CONTRO IL MARTINSICURO.

Nella seconda giornata si farà visita al Paternò. La terza,nuovamente in casa contro il Pontevomano. Di seguito il calendario completo della prima giornata di Promozione Girone A:



Per vedere il calendario completo, clicca sul seguente link:




martedì 14 agosto 2012

GRANDE SUCCESSO PER LA DECIMA EDIZIONE DI ATRI A TAVOLA.

LUCE CAPONEGRO IN ARTE (SELEN), HA CHIUSO IERI SERA LA DECIMA EDIZIONE DI "ATRI A TAVOLA " MANIFESTAZIONE DI PRODOTTI TIPICI LOCALI, UN VERO E PROPRIO PERCORSO DEL GUSTO NELLE VIE DEL CENTRO STORICO DELLA CITTA' DUCALE.
DI SEGUITO IL SERVIZIO REALIZZATO DA ROSARIO DI BLASIO:


                        

lunedì 13 agosto 2012

FERRAGOSTO SENZA CAMPANE. SLITTA ALL'AUTUNNO L'INAUGURAZIONE DEL RESTAURATO COMPLESSO CAMPANARIO DELLA CATTEDRALE.


Salta la festa per il ritorno ad Atri delle sette campane del duomo dell'Assunta. Quello di quest'anno sarà un Ferragosto senza il magico suono delle campane della cattedrale.
Il protrarsi del restauro alle sette campane della torre del duomo, di cui si sta occupando una ditta specializzata in Emilia, farà slittare all'autunno l'inaugurazione del restaurato complesso campanario, che era stata fissata al 15 agosto, il giorno della festa dell'Assunta. «Purtroppo le campane non potranno fare ritorno ad Atri per la festa dell'Assunta», ci dice il parroco della cattedrale, don Giuseppe Bonomo, «la ditta che ne sta curando il restauro è stata impegnata in interventi imprevisti ai campanili delle chiese emiliane danneggiate dal terremoto. Nelle scorse settimane mi sono recato personalmente in Emilia per vedere a che punto fosse il restauro. Il castello, cioè la nuova struttura a cui i ceppi delle campane saranno legati, è pronto, ma dev'essere ancora zincato. Ci auguriamo che tra settembre ed ottobre l'intervento sia concluso. Per pagarne le spese abbiamo raccolto 30mila euro tra la gente ed altri 45mila euro ci sono stati garantiti dalla Fondazione Tercas. Rimangono da racimolare altri 30mila euro, che speriamo arrivino dagli enti locali».
Intanto, ad Atri, iniziano oggi gli eventi per l'apertura della Porta santa del duomo. Si parte stasera alle 21 con l'inaugurazione in cattedrale della mostra “L'avvenimento secondo Giotto". Lunedì, alle 16, da Pineto partirà un corteo con fiaccolata diretto al monastero di Santa Chiara di Atri, per portare la lampada della Perdonanza che giungerà da L'Aquila. Alle 18.30 la lampada sarà poi trasferita in duomo, dove si provvederà alla rimozione della barra che tiene chiusa la Porta santa. Quest'ultima sarà aperta con una cerimonia martedì alle 18, dopo il corteo storico con inizio alle 17. Alle 21, in centro storico, serata medievale. Sul belvedere di viale delle Clarisse, martedì e mercoledì, si terrà l'antica fiera boaria. Mercoledì, in centro storico, anche l'antico mercato di Ferragosto, poi alle 15.30 la tradizionale sfilata di carri trainati da buoi ed alle 21 serata folkloristica. Infine, dal 16 al 21 agosto, Atri ospiterà concerti di musica classica, moderna ed etnica.
(Fonte: www.ilcentro.it)

giovedì 9 agosto 2012

ATRI A TAVOLA: LUCE CAPONEGRO (SELEN) MADRINA DELL''EVENTO


Da più di un mese si parlava di una bella attrice come madrina della X edizione di “Atri a Tavola”, in programma per domenica 12 e lunedì 13 agosto nel centro storico di Atri (Te). Non è stato facile, alla fine, però, dopo un mese di trattative siamo riusciti a concludere il contratto. A poco meno di una settimana dall’evento è ora di svelare il suo nome: Luce Caponegro (conosciuta anche con il suo nome d’arte di Selen), attrice e presentatrice, sarà la madrina d’eccezione dell’evento e chiuderà, lunedì 13 agosto ad Atri (Te), la decima edizione di “Atri a Tavola”. Si tratta di una scelta molto sensata, fatta dai dirigenti della Promoeventi, l’associazione culturale che cura da dieci anni l’organizzazione della manifestazione, poiché Luce Caponegro, la scorsa stagione, è stata la protagonista della Kitchen comedy “Romagna Mia” trasmessa su Alice, il nuovo canale televisivo nazionale del digitale terrestre. Un format televisivo attraverso il quale il pubblico di Alice ha avuto modo di scoprire le ricchezze e le varietà della tradizione gastronomica romagnola: sfoglie, paste ripiene e squaqueroni sono soltanto alcuni dei prodotti proposti in questa nuova sitcom diffusa da Alice. 
Quale migliore madrina dunque per un evento culturale che è lo specchio dei piatti tipici e delle eccellenze agroalimentari abruzzesi? Sarà l’occasione anche per brindare al suo matrimonio poiché lo scorso 7 luglio, Luce Caponegro, si è sposata a Ravenna. 
La Caponegro, lunedì 13 agosto, visiterà la manifestazione e resterà tutta la serata ad Atri (Te) poiché parteciperà, alle ore 21.30 in Piazza Duomo, a “Atri a Tavola, talk & dining show”, un appuntamento dove si parlerà, si racconterà, ci si confronterà e si cucinerà! Per chiudere in “bellezza” la decima edizione di “Atri a Tavola”, quindi, una serata davvero particolare. Maria Rita Piersanti sarà la moderatrice di questo interessante e coinvolgente appuntamento. 

Info:
www.promoeventi.org - Pagina Facebook: Atri a Tavola -

mercoledì 8 agosto 2012

UNA ROM INCINTA E UNA RAGAZZINA 14ENNE RUBANO GIOIELLI IN UNA CASA IN VIA ALDO MORO

Prese due ladre che avevano appena svaligiato la casa di un avvocato di Atri, in via Aldo Moro. Le due, una incinta di 21 anni, J.V. e l’altra di appena 14 anni, N.L. hanno bussato nell’abitazione, in cui in quel momento c’era solo una donna, la madre del padrone di casa e hanno chiesto di entrare, perchè la rom incinta si stentiva male. Mentre l’anziana la soccorreva, dandole un bicchiere d’acqua e facendola stendere sul divano, la quattordicenne è sgattaiolata nelle camere da letto e ha rubato i gioielli. Appena andate via, l’anziana si è resa conto di essere stata derubata e ha chiamato immediatamente il 113. Così una Volante del commissariato di Atri si è subito messa a caccia delle due, che sono state bloccate poco dopo su un’auto, in cui è stata trovata la refurtiva. Alla vista degli agenti la donna incinta si è sentita male e ora è ricoverata all’ospedale di Atri. E’ stata denunciata. La 14enne è invece stata affidata a una comunità. I gioielli sono stati restituiti alla proprietaria.

(Fonte: www.ilcentro.it)

lunedì 6 agosto 2012

UMILIAVA E MALTRATTAVA LA MADRE. ARRESTATO UN 58ENNE DISOCCUPATO.


Su ordine di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Teramo, gli agenti del commissariato di Atri hanno arrestato P.C.M., 58 anni, disoccupato del posto per estorsione e maltrattamenti in famiglia.
Da tre anni l'uomo vessava l'anziana madre con la quale conviveva sottoponendola a umiliazioni e violenze anche fisiche per il suo rifiuto alle continue pretese di somme di denaro. La donna, che ha difficolta' comunicative, veniva piu' volte minacciata anche con le armi e relegata sul balcone a scopo punitivo. E' stata la madre e' sporgere denuncia mettendo fine al suo incubo.

(fonte: www.cityrumors.it)

venerdì 3 agosto 2012

VIA LIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE: PRIMO ATTO PER PASSARE CON PESCARA

Primo sì istituzionale alla nascita della nuova Provincia di Pescara-Teramo. Il consiglio comunale di Atri ha approvato a maggioranza un ordine del giorno, presentato dal gruppo d'opposizione degli Indipendenti per il Centrosinistra, con il quale si propone la costituzione della Provincia di Pescara-Teramo nell'ambito del riordino delle province italiane da parte del Governo Monti. Il primo atto istituzionale ufficiale per la creazione della nuova provincia viene non a caso da Atri, città di confine che da decenni cerca di abbandonare la Provincia di Teramo, accusata spesso di trascurare le esigenze della comunità atriana e di quelle del comprensorio del Cerrano in genere, per passare a quella della vicina Pescara.
Il capoluogo adriatico, del resto, è a pochi chilometri dal Cerrano ed è assai meglio collegato dal sistema viario. Pescara e dintorni, inoltre, sono da sempre il punto di riferimento commerciale, culturale e di servizi per tutta la parte meridionale del Teramano, ed in particolare per Atri, Pineto, Silvi ed i centri della Vallata del Fino.
Tornando all'ordine del giorno approvato nel consiglio comunale atriano, il documento, che sarà inviato alla Regione, alle Province interessate ed al Consiglio delle Autonomie Locali, ha avuto il voto favorevole anche di due esponenti della maggioranza di centrodestra, l'assessore all'istruzione Piergiorgio Ferretti ed il consigliere Maurizio Di Quirico, mentre il sindaco, Gabriele Astolfi, ed il resto della giunta si sono astenuti. Il primo cittadino, tuttavia, negli scorsi giorni s'era già detto favorevole alla nascita della Provincia di Pescara- Teramo, come aveva fatto anche il sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, ed altri sindaci del Teramano. «Oltre trenta Comuni oggi pescaresi», si legge nell'ordine del giorno approvato, «appartengono storicamente alla provincia teramana, considerato che nel 1927 Teramo dovette cedere quasi metà dei propri Comuni per la costituzione della nuova Provincia di Pescara. Considerate le profonde radici sociali ed antropologiche, l’omogeneità del tessuto sociale, infrastrutturale, industriale e paesaggistico, proponiamo la costituzione della Provincia di Pescara-Teramo».


(Fonte: www.ilcentro.it)